jump to navigation

Scontri di monza – Il volantino 21 Maggio 2009

Posted by ul_fabius in Dittatura, Fascismo.
Tags: ,
trackback

Purtroppo non ho il volantino vero e proprio ma una trascrizione di quanto riportava.

IL VERO VOLTO DELLA CROCE ROSSA

In questi giorni Monza ospita la “ settimana della Corce Rossa Italiana (CRI)”. In tutta la città si stanno susseguendo iniziative, mostre, banchetti in piazza. I vari volontari e addetti fanno bella mostra di sé nelle strade pubblicizzando il “fondamentale” ruolo all’interno di questa società. Ruolo che però, a discapito di quanto si possa pensare, è tutt’altro che neutrale e votato alla difesa della salute e delle persone.
Innanzitutto la CRI è un corpo militare, sempre presente sugli scenari di guerra al seguito degli eserciti. Per conto di coloro che le guerre le creano e le vogliono, gestisce il problema dei sopravvissuti, dei profughi e dei disperati che ogni conflitto porta con sé. Il soldato che lancia bombe al fosforo su popolazioni inermi e la crocerossina pronte a curarle sono due aspetti dello stesso identico ruolo; la loro formazione altamente militarizzata dimostra come tra soldato e crocerossina la differenza stia solo nell’uniforme. Lungi dall’essere strumento neutrale volto alla cura senza distinzione, è al contrario al soldo dei più forti, dello Stato, nei fatti collaborando al mantenimento dello stato di cose presente.
In Italia per esempio la CRI gestisce i moderni lager per gli immigrati senza permesso di soggiorno, quelli che un tempo erano i CPT (Centri di Permanenza Temporanea) e che oggi hanno cambiato nome in CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione): diversi nel nome, ma identici nella funzione.
Durante le recenti proteste che hanno infiammato i CIE, la Croce Rossa ha gestito in modo disumano e crudele la situazione, svolgendo un vero e proprio lavoro da gendarme, al fianco di soldati e polizia. Proprio qualche mese fa, nel CIE di Milano, dopo che i reclusi avevano iniziato una protesta contro le disumane condizioni detentive e dopo i violenti pestaggi avvenuti all’interno delle camerate, i gendarmi della CRI hanno deciso di non dare da mangiare per punire i ribelli, affermando che “così almeno ci pensate due volte a fare casino”.
Come si fa ad affermare di essere al servizio delle persone quando, dopo aver medicato una vittima delle bastonate della polizia, si omette di denunciare pubblicamente chi ha compiuto tale atto, facendosi così suo collaboratore? Alleviare le sofferenze non vuol dire semplicemente medicare in fretta e furia un immigrato che, per evitare l’espulsione giunge a compiere atti di autolesionismo senza preoccupasi delle ragioni che lo hanno spinto a quel gesto. Come si fa a farsi passare per “brave persone” quando si imbottiscono i pasti dei detenuti con tranquillanti per tenerli buoni (pratica ordinaria in ogni lager di Stato)?
Infine. in questi giorni, la CRI rifiuta di prestare assistenza medica a un prigioniero del Cie di Milano, con una sospetta tubercolosi. Il prigioniero ha iniziato uno sciopero della fame, che si sta estendendo, anche in relazione ai pestaggi nel Cie di Bologna e al suicidio di una detenuta del Cie di Roma.

Commenti»

No comments yet — be the first.

Lascia un commento